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Italia: la Divisione per
la ricerca psicosociale applicata alla comunicazione, ai
comportamenti di consumo, al marketing di PsicoTecnica
e Itapi.
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dell'Inventario Italiano dei Valori (Italia Values Inventory).
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with the compliments of Psychology Department, Università
di Torino
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ITAPI ®
Programme is an international
scientific network for research and (freeware) research tools in personality and
social psychology.
In particular, the Italia
Personality Inventory "ITAPI-G" is currently
available in the following languages:
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- Manuale ufficiale dell'Inventario Italiano
di Personalità (Italia Personality Inventory) forma G
(Generale).
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- Il caso delle elezioni politiche italiane
2006: un esempio di ricerca con ITAPI-G e Itapi-VALORI .
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- ITAPI
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- La gran parte dei materiali
messi in condivisione su itapi.psicotecnica.com
rappresenta una sintesi e in parte uno sviluppo (specie con riferimento
a risorse reperibili in internet) di quanto viene prodotto nell'ambito
del Programma
ITAPI.
- La nostra procedura di ricerca
tipica è:
- A) lavoro di esame
della letterattura e soprattutto di indagine in laboratorio
e/o sul campo;
- B) redazione di un Rapporto
Tecnico che presenta in termini molto approfonditi quel passaggio;
- C) redazione di un testo, a
più ampia diffusione, che sintetizza un'intera fase della
ricerca, anche a partire dai Rapporti
Tecnici; come nel caso del Manuale
di ITAPI-G;
- D) progressiva e trasparente
messa a disposizione della collettività di scienziati,
professionisti, studenti e utenti, in
licenza freeware e opensource, della gran parte (e comunque
di tutto quanto è essenziale) del materiale già
pubblicato (tramite itapi.psicotecnica.com).
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- E' facile rendersi conto di
come tutto questo lavoro possa essere lungo, complesso e in continua
evoluzione.
- Cerchiamo di aggiornare le varie
parti del sito, per quel che ci riesce, almeno mensilmente (un
po' come una rivista).
- Ma c'è molto (di già
realizzato) che stiamo ancora aggiungendo.
- Tornate a trovarci e ne troverete
sempre di più.
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- Benvenuti in Laboratorio
Italia: Divisione per la ricerca psicosociale applicata alla
comunicazione, ai comportamenti di consumo, al marketing di PsicoTecnica e Itapi.
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- Direttore Scientifico:
- Prof. Felice Perussia
- (Università degli Studi
di Torino)
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- Guida 8
- Oltre la Ricerca
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- INDICE DELLA PAGINA
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- 8.1 Psicodinamica
- 8.2
Catalizzatore
- 8.3 Sceneggiatura
- 8.4
Formazione
- 8.5
Deontologia
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- 8.1 Psicodinamica
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- Il senso della analisi sociale e di mercato
non si esaurisce nella sola rilevazione dei dati e nella loro
trasformazione in risultati utilizzabili scientificamente e operativamente.
- Esistono infatti diversi aspetti rilevanti
di tale attività che riguardano il contesto in cui si
svolge il lavoro, più che il lavoro in sè e per
sè. Tali fattori, benchè apparentemente collaterali,
giocano in realtà una parte importante nel dare un significato
a tutta l'operazione. Varrà dunque la pena di affrontarli
brevemente, così da rendersi meglio conto del meccanismo
in cui ci si trova coinvolti quando si affrontano le componenti
conoscitive del marketing.
-
- L'indagine di mercato rappresenta infatti
un processo complesso e multiforme, in cui intervengono dinamicamente
molti attori. E benchè l'atteggiamento di tutti i soggetti
coinvolti sia generalmente quello di chi sta eseguendo un'operazione
in gran parte oggettiva e impersonale, vi sono in effetti molti
aspetti inespressi che hanno un significato (ed esercitano un'influenza)
di natura relazionale e organizzativa.
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- Non esiste una vera e propria letteratura
di ricerca su questi aspetti dell'indagine di marketing, cui
attingere per una trattazione sistematica, ma è possibile
tentare ugualmente di sviluppare alcuni spunti in questo senso.
Vediamoli dunque in ordine sparso.
- Anche la ricerca di mercato è un
prodotto-servizio (tipicamente: business-to-business). Come tale,
risulta comprensibile appieno solo se le si applicano tutte le
categorie concettuali che abbiamo utilizzato per ogni altro tipo
di prodotto-servizio.
-
- La ricerca di mercato (intesa sia come
singola rilevazione sia come operatore-marchio che la mette in
atto) ha un'immagine, nasce da motivazioni, è caratterizzata
da pregi (plus) e difetti (minus), suscita aspettative. Anche
la ricerca di mercato è definita da un contenuto, una
confezione, un prezzo, un sistema di distribuzione. Suscita attese,
fantasie, repulsioni e conflitti.
-
- La ricerca di mercato è prima di
tutto un modello di indagine. Come tale, ha tutte le caratteristiche
della ricerca scientifica in genere, e può essere meglio
compresa specie alla luce degli strumenti che ci vengono offerti
dalla filosofia della scienza. In particolare: si basa su paradigmi
definiti dalla tradizione che si riproducono in parte per semplice
convenzione, e dipende dall'influenza che su di essa esercitano
le persone autorevoli e le convenzioni consolidate nel settore.
-
- E' difficile dire quali siano tutte le
motivazioni di base per cui la ricerca di mercato viene commissionata.
Oltre all'istanza puramente conoscitiva, bisogna tenere conto
del fatto che la si attua anche per motivi di tranquillità
soggettiva, nel senso che essa svolge in parte la funzione di
un'assicurazione. Prendere un'iniziativa (industriale, commerciale,
non-profit) è infatti meno difficile se si può
attribuire almeno una parte della responsabilità ai ricercatori.
I rischi soggettivi diminuiscono se li si dividono con soggetti
terzi.
-
- Per certi aspetti la ricerca rappresenta
anche un sacrificio simbolico. Svolge in parte la funzione di
una preghiera, o di una offerta agli dei (del mercato), in virtù
della quale accattivarsi la simpatia delle forze superiori che
sono in gioco. Commissionare un'indagine è anche un atto
scongiuratorio, per mettersi al riparo dalla cattiva sorte.
-
- Il processo della ricerca svolge poi la
funzione di definire in termini psicodinamici e organizzativi
le relazioni che vi vengono coinvolte. Chi decide di chiedere
una indagine si definisce, per ciò stesso, come il referente
del problema affrontato attraverso la rilevazione. Questa serve
dunque anche a precisare i ruoli all'interno dell'organizzazione,
aiuta a stabilire chi ha autorità su che cosa, a dare
maggiore o minore importanza ai diversi operatori, a giustificare
o mettere in forse posizioni all'interno dell'organigramma aziendale.
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- 8.2 Catalizzatore
-
- Una delle funzioni più importanti
del processo di ricerca, oltre all'adempimento di una esigenza
conoscitiva, è quella di fare da catalizzatore per il
problema che ci si propone di affrontare. Con il pretesto della
ricerca, l'organizzazione si trova infatti nella condizione di
dover comunque fare mente locale, ai più diversi livelli,
sui problemi di cui le variabili oggetto dell'indagine rappresentano
una spia.
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- Se non venisse organizzato tutto l'apparato
di contorno alla ricerca, il problema resterebbe nel vago, non
si terrebbero riunioni per affrontarlo, i responasabili troverebbero
difficilemte delle occasioni per confrontarsi, e il problema
specifico si confonderebbe con tutti gli altri temi più
generali della gestione organizzativa. L'organizzazione dispone
in effetti di apparati per studiare e risolvere i problemi (uno
dei quali è il sistema di marketing), ma la ricerca serve
a definire e affrontare i problemi nuovi, quelli per cui l'apparato
non ha ancora approntato una soluzione specifica, oppure a ridefinire
in modo nuovo i problemi vecchi.
-
- La circostanza dell'Indagine permette
anche di sviluppare una forma di auto-analisi della situazione
organizzativa. Attraverso la definizione delle effettive variabili
in gioco, delle funzioni aziendali realmente coinvolte, dei ruoli
reciproci, dei compiti e delle responsabilità, è
possibile contribuire al superamento di conflitti interni latenti.
Parlando della ricerca, dei problemi da cui nasce, delle persone
che coinvolge, si riesamina di fatto anche il gioco delle parti
nell'ambito dell'organizzazione.
-
- I vari momenti della ricerca, e particolarmente
gli incontri interlocutori ovvero la presentazione finale e le
conseguenti riunioni operative, svolgono anche una funzione di
socializzazione per i membri più giovani dell'impresa.
Sono circostanze in cui è possibile confrontarsi con consulenti
esterni su un terreno abbastanza neutro, vedere in azione i personaggi
rappresentativi dell'azienda, assistere dal vivo al vero e proprio
sviluppo della gestione operativa aziendale, da un punto di osservazione
difficilmente sostituibile.
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- 8.3 Sceneggiatura
-
- L'indagine di mercato rappresenta anche
una sequenza di interazioni che avvengono secondo un canone prestabilito.
A tale successione di atti partecipa una serie di persone che
ricoprono ruoli piuttosto precisi e che agiscono secondo una
procedura la quale, pur venendo in qualche modo reinventata ogni
volta, segue certe regole relativamente uguali. Il processo della
ricerca può essere inteso anche come lo svolgimento di
una sceneggiatura (script). I partecipanti a quel particolare
tipo di interazione che va sotto il nome di ricerca di mercato
si trovano cioè a indossare delle maschere, dei modelli
in parte stereotipali, che sono quelli richiesti dalla situazione.
-
- Abbiamo sviluppato in un'altra parte della
Guida una descrizione delle fasi successive in cui si articola
la storia della ricerca. Questo "racconto" è
però anche più comprensibile, e migliorabile, se
ne vengono meglio definite le parti. Su questo stimolante tema
esistono tuttavia pochi contributi di ricerca, ma qualche accenno
si può comunque tentare. Le principali parti in causa
sembrano essere: l'utente, il committente, il ricercatore.
-
- Uno degli attori principali, nell'ambito
del lavoro di indagine, è il consumatore-utente. Questi
rappresenta il punto di riferimento centrale del lavoro. Tutto
il processo di marketing è infatti un sistema per ottimizzare
la relazione col pubblico. L'esistenza dell'utente rappresenta
dunque il fattore primo dell'intervento conoscitivo.
-
- L'utente resta tuttavia sullo sfondo.
Il suo irrompere nella realtà dell'organizzazione è
mediato dalla ricerca, che ne prende le parti (la ricerca è
in certo qual modo l'account rispetto al pubblico). L'utente
rappresenta un punto di riferimento essenziale, ma solo in effigie.
In particolare: le sue azioni e i suoi pensieri devono essere
tradotti, per poterne tenere conto, in un linguaggio omogeneo
a quello dell'organizzazione. La sua presenza non interessa infatti
in sè, ma solo nella sua relazione con il nostro problema.
L'utente non partecipa dunque direttamente alla sceneggiatura,
ma solo attraverso la sua immagine virtuale.
-
- Ogni personaggio dell'organizzazione,
per parte sua, è presente in quanto si identifica con
il prodotto-servizio. Il committente, pur essendo fisicamente
una persona, rappresenta di fatto la ragione sociale dell'azienda.
Ciò significa che tenderà a confondere la propria
identità con quella del prodotto-servizio, e a leggere
le valutazioni del pubblico come se fossero (almeno in parte)
giudizi sulla sua persona. All'interno della sequenza di ricerca
egli si trova però costretto a frenare la propria istintiva
suscettibilità (in negativo come in positivo).
-
- Il produttore, in quanto eccessivamente
identificato e familiarizzato con il prodotto-servizio, tende
a perdere di contatto con il suo significato. Dopo mesi e anni
passati a seguire una stessa iniziativa, il committente non sa
letteralmente più di che cosa si sta occupando. Conosce
la definizione merceologica, la composizione chimica, i dati
commerciali, ma inevitabilmente ha perso il senso di ciò
che il suo servizio rappresenta nella quotidianità (magari
un po' distratta) dell'utente. Sarà dunque inevitabilmente
portato, tra l'altro, a preoccuparsi della qualità intrinseca
del prodotto più che della sua immagine (di cui non conosce
più tanto bene il profilo immediato). I risultati della
ricerca svolgono allora la funzione del principio di realtà,
e lo costringono a rinunciare alle proprie sensazioni per cercare
di immedesimarsi con gli occhi del pubblico.
-
- Il ricercatore è un fornitore del
committente, nel senso che gli fornisce delle ricerche ovvero
una competenza analitica. Soggettivamente si sente però,
in primo luogo, uno scienziato intellettuale oppure anche un
imprenditore-venditore. Anche lui, come il committente, ricopre
un ruolo che è istintivamente product-oriented, nel senso
che si identifica con la propria indagine. E, come il produttore
vuole sì andare incontro al consumatore ma teme di essere
giudicato in prima persona nelle valutazioni del pubblico, così
il ricercatore è preoccupato di rispondere alle domande
del committente, ma vuole anche che la propria indagine sia tecnicamente
corretta e difendibile, oltre che adeguata alla propria auto-immagine.
-
- La situazione è parzialmente complicata
dal fatto che negli Istituti di Ricerca raramente è presente
la figura dell'account, che invece è normalmente in organico
alle Agenzie Pubblicitarie. Manca cioè un ruolo che faccia
da mediatore tra committente e fornitore, rappresentando ciascuno
dei due presso l'altro. Ciò significa che il gioco delle
parti può risultare meno smussato di quanto non avvenga
nel rapporto con l'Agenzia.
-
- Il quadro delle interazioni tra imprenditore-manager
e ricercatore è dunque un poco oscurato da alcuni fraintendimenti.
Pur cercando entrambi di andare l'uno incontro all'altro, nessuno
dei due riesce infatti ad astrarsi completamente dalle proprie
tendenze spontanee. Ciascuno tende insomma a vedere l'altro come
caratterizzato da alcuni limiti, la conoscenza dei quali potrà
servire a migliorare l'interazione.
-
- Il ricercatore viene spesso percepito
dal committente come una persona troppo preoccupata degli aspetti
tecnici del suo mestiere. Il manager vede talvolta il ricercatore
come un teorico, che non vuole mai sbilanciarsi, che se ne sta
chiuso nei limiti rigidi della sua competenza, per cui tende
a dire troppo poco, e comunque meno di quello che in realtà
le sue competenze analitiche sanno produrre (pensa insomma più
di quello che dice). Può inoltre sospettare che alcuni
suoi interventi siano determinati da ragioni d'interesse (ad
esempio: vendere altre ricerche).
-
- Il ricercatore appare troppo poco attento
agli aspetti pratici e operativi, alle cui insistenze cerca anzi
di non rispondere affatto. L'andare oltre i limiti tecnici è
peraltro accettato, dal committente, per lo più solo se
il ricercatore è autorevole, se si tratta cioè
di un personaggio significativo del settore, ovvero se il suo
Istituto e il suo curriculum personale gode di grande credibilità.
Altrimenti può suscitare l'impressione che questo suo
andare al di là dei fatti sia velleitario più che
stimolante.
-
- Il ricercatore, dal canto suo, tende a
percepire il committente come una specie di padrone (con tutte
le proiezioni del caso), che in partenza non fornisce mai abbastanza
fondi quanti sarebbero necessari per una ricerca quasi perfetta,
ma finisce poi col chiedere troppo per quello che la ricerca
può dare. L'imprenditore-manager gli appare spesso troppo
attento all'aspetto operativo del problema, mentre a volte non
vuole capire che i risultati della ricerca non sono in sè
delle risposte, ma solo degli elementi importanti per contribuire
alla decisione. Il committente vuole a prima vista dati e numeri
(che al ricercatore paiono spesso limitativi), ma poi sembra
entusiasmarsi soprattutto per le interpretazioni (della cui affidabilità
il ricercatore si sente a volte meno sicuro).
-
- Il ricercatore ha spesso la sensazione
che il committente non utilizzi la ricerca quanto essa merita,
mentre quest'ultimo raramente chiede al ricercatore il suo parere
quando si tratta effettivamente di prendere le decisioni finali.
Esiste infine una perplessità di fondo per il fatto che
non sempre si capisce chi sia effettivamente il committente,
dato che (a volte) il ricercatore vede alternarsi varie persone
dell'organizzazione senza che nessuna abbia veramente l'ultima
parola.
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- La natura della ricerca, e le modalità
della sua utilizzazione, dipendono da questo insieme di immagini
speculari, assieme ad altre. Il processo di indagine è
infatti anche una contrattazione, non tanto economica (per stabilire
il budget di base) quanto piuttosto di ruoli e di identità.
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- 8.4 Formazione
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- Le modalità di attuazione della
ricerca sociale e di marketing risentono del sistema di formazione
e di reclutamento dei professionisti che effettivamente conducono
i sondaggi. Questo vale in particolare per il caso dei ricercatori
e degli intervistatori.
-
- In Italia non esiste un apparato di formazione
specifico e sistematico per questo genere di attività.
Non ci sono in pratica corsi universitari completi per i ricercatori
di mercato, nè scuole specializzate per gli intervistatori
(anche se vi sono singoli insegnamenti, o iniziative formative
limitate, al riguardo). Analogamente a quanto avviene anche per
altre attività professionali specialistiche, il ricercatore
riceve una formazione in una disciplina generale (laurea in psicologia,
sociologia, economia, filosofia, ingengeria, ecc.), per poi imparare
da solo ad applicarla in concreto. L'intervistatore dispone in
genere di una formazione altrettanto generale (può avere
conseguito un diploma di scuola superiore, ovvero essere un assistente
sociale), cui si sovrappone la pratica "sulla sua pelle".
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- La formazione superiore di base non comprende
peraltro lo studio di aspetti collaterali del lavoro di indagine
che però sono importanti per una sua efficace realizzazione.
E' relativamente difficile, salvo che per la buona volontà
di qualche docente, che in una università italiana si
insegni concretamente e materialmente a stendere un rapporto,
a presentare in pubblico i dati di una ricerca, a condurre un
colloquio in profondità o una riunione di gruppo, a elaborare
statisticamente i dati in modo operativo (invece che nei termini
astratti della teoria statistica formale). Il modello dell'insegnamento
nostrano si basa infatti su di una informazione critica e teorica
(peraltro fondamentale) ma tende a rifiutare l'applicazione concreta
(che pure non è affatto incompatibile con la scienza).
-
- Quand'anche un ricercatore abbia avuto
l'opportunità di avvicinare operativamente gli strumenti
della ricerca, è però raro che possieda una formazione
sui temi economici e aziendali. Chi si laurea in psicologia o
in sociologia spesso non ha mai sostenuto anche solo un esame
sul comportamento del consumatore o sui sondaggi di opinione
pubblica, e può non conoscere affatto i rudimenti dell'analisi
microeconomica, della teoria economica del consumo, o della teoria
dei sistemi organizzativi (per non parlare della funzione produttiva
o di quella finanziaria).
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- Alla carenza di corsi pubblici specifici
cercano di sopperire i centri di formazione privati. Analogamente
a quanto avviene per molte nuove specializzazioni professionali,
sono gli organismi formativi interni alle aziende, ovvero le
organizzazioni professionali e le società di consulenza
che si sostituiscono alle università. Si tratta però
di strutture che forniscono spesso, inevitabilmente, degli insegnamenti
professionali sì, ma di respiro meno ampio di quello potenzialmente
attivabile in parecchi anni di università.
-
- La struttura di formazione primaria per
i ricercatori di mercato resta così il "lavoro di
bottega". L'unico modo per imparare realmente a ricercare,
una volta che si possieda una buona base culturale teorica (e
si sia disposti a un continuo lavoro di aggiornamento sulla letteratura
scientifica recente), è quello di affiancarsi a un ricercatore
già esperto. Si tratta allora di imparare piano piano
e di subire una supervisione paragonabile a quella del tutor
di una università anglosassone.
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- Questo particolare stato di cose produce
intanto un notevole turn over. Poichè la formazione di
base che il ricercatore ha ricevuto è indirizzata ad altri
fini (la psicologia clinica, la ricerca di base ecc.), il lavoro
nel marketing viene spesso considerato provvisorio, o comunque
secondario rispetto alla propria attività di elezione.
-
- Sulla ricerca di mercato pesa inoltre
l'effetto di uno stereotipo moderatamente negativo, anche se
attualmente meno rilevante di un tempo, per cui questo lavoro
viene considerato meno "nobile" di altri. Analogamente
a quanto avviene nel campo della pubblicità, che tuttavia
ha forse saputo rilanciare meglio la propria immagine, il ricercatore
di mercato può sentirsi negativamente definito dalla etichetta
di "persuasore occulto", ovvero di manipolatore del
prossimo per interessi economici latamente antisociali. Questo
stigma, che lo avvicina nell'immaginario collettivo a industriali,
politici, sindacalisti, ecc., pur essendo piuttosto ingenuo,
pesa negativamente (specie in chiave di demotivazione) sullo
stato d'animo di alcuni, e non necessariamente dei peggiori.
-
- Una delle conseguenze di tutto ciò
è che gli Istituti di Ricerca utilizzano di fatto molte
persone che lavorano per qualche mese o qualche anno e poi cambiano
mestiere, vanificando tra l'altro lo sforzo attuato per formarli.
La professione della ricerca, oggi come oggi, è dunque
una pratica spesso artigianale e un po' precaria, con sfumature
di capacità artistica, che viene più spesso imparata
che insegnata.
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- 8.5 Deontologia
-
- Un'ultima riflessione va infine dedicata
al problema morale della ricerca sociale e di marketing. Questa
tipologia di indagine è infatti particolarmente delicata,
in quanto si intromette nella vita delle persone, per fini che
sono spesso legati anche a interessi di parte (magari anche non-profit,
ma comunque di parte). Occorre dunque che chi opera in questo
ambito disponga di un sistema etico rigoroso, che fornisca delle
regole e degli standard, oltre che dei punti di riferimento deontologici
in termini di diritti e doveri relativi all'espletamento della
professione così come alle modalità di utilizzo
dei risultati. Le regole morali della ricerca di marketing sono
più o meno le stesse della ricerca scientifica di base
ma, per così dire, con l'aggravante che si tratta di un'azione
spesso condotta per interessi anche economici.
-
- Il punto essenziale dell'etica di ricerca
riguarda il rispetto dei soggetti. Questi non devono subire alcun
danno che possa dipendere dal meccanismo dell'indagine. Devono
essere difesi nella loro privacy, non possono essere infastiditi
nè psicologicamente nè fisicamente. Devono essere
liberi di rifiutarsi. Devono essere informati del quadro in cui
si sviluppa la ricerca. I dati raccolti vanno considerati sempre
confindenziali e anonimi. Quest'ultimo aspetto presenta oggi
particolari problemi specie per via dello sviluppo degli archivi
computerizzati, non sempre sufficientemente protetti.
-
- Quando si avvicinano dei soggetti occorre
esplicitare sempre che si tratta appunto di una ricerca, e il
modo in cui le risposte verranno registrate. L'intervistatore
deve sempre presentarsi per quello che è, senza cercare
in alcun modo di sorprendere la buona fede degli intervistati.
-
- Le informazioni sulle caratteristiche
personali del soggetto, e in particolare il suo nome, possono
naturalmente venire racolte nell0'ambito dell'indagine, pur con
le dovute cautele. Tuttavia, dato che il nome non serve alla
effettuazione della ricerca in sè ma interessa soltanto
per motivi di controllo (per verificare l'intervista e darne
credibilità presso il committente), questo (quando viene
rilevato) va considerato assolutamente segreto.
-
- Anche il ricercatore (così come
l'intervistatore) deve naturalmente rispettare le regole. Deve
essere massimamente serio e sincero. Le sue fonti devono essere
attendibili, e i dati cui fa riferimento originali. Se nella
ricerca sono intervenute modifiche e contrattempi, lo deve dire
chiaramente. Il suo atteggiamento deve mantenersi analogo a quello
del suo (già citato) più stretto parente professionale,
e cioè il medico. Deve cioè essere serio, riservato,
leale, onesto, accurato e responsabile.
-
- Il rispetto deontologico riguarda naturalmente
anche il rapporto con il committente. Questi deve essere sempre
tenuto al corrente di tutti gli aspetti della ricerca e dei suoi
eventuali problemi. Il rapporto reciproco va considerato assolutamente
riservato. La correttezza scientifica deve prevalere su ogni
considerazione di natura economica o commerciale.
-
- Anche la proprietà dei dati deve
seguire certe regole. In linea di massima i risultati sono considerati
di proprietà del committente, particolarmente per quello
che riguarda quegli aspetti della rilevazione che lo riguardano
direttamente. Vale infatti per il committente la stessa esigenza
di privacy che per gli intervistati.
-
- Le risultanze generali del lavoro di indagine
non possono però rappresentare una proprietà privata.
Le eventuali scoperte di ordine tecnico e teorico devono infatti
poter entrare a far parte del patrimonio comune della ricerca.
Come il committente attinge al bagaglio acquisito della ricerca
scientifica per condurre la propria indagine, così dovrà
contribuire allo sviluppo della qualità scientifica del
settore. Ciò non significa che i dati delle indagini siano
immediatamente da pubblicare, ma sottolinea il diritto (che è
anche un dovere) del ricercatore a contribuire pubblicamente
allo sviluppo della disciplina di cui si serve professionalmente
(cercando in sostanza di restituire, con gli interessi, alla
comunità dei ricercatori ciò di cui si è
servito per il suo lavoro).
-
- Come regola generale, comunque, gli attori
della ricerca dovranno sempre essere più che rispettosi
della legge (della sua sostanza oltre che della sua forma) e
ricordare, almeno, di non fare agli altri ciò che non
vorrebbero fosse fatto a loro. Il riferimento, qui accennato,
ai limiti deontologici della professione, sembrerà a qualcuno
un po' retorico e forse ingenuo, ma non può essere ignorato
da una ricerca che voglia essere socialmente accettabile oltre
che gratificante e utile per chi la conduce ovvero se ne serve.
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- L'autore delle Schede di PsicoTecnica-Itapi,
sulla Ricerca sociale e di marketing, è Felice Perussia.
- Il testo della Guida è
stato depositato secondo le leggi sulla stampa.
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- La versione cartacea è
disponibile, con il titolo "Introduzione alla Ricerca di
Mercato", presso la casa editrice: CUEM: Via Festa
del Perdono, 3 - 20122 Milano
- fax: 02-76015840 - e-mail: cuem@galactica.it - www.accu.mi.it
- I (limitati) diritti d'autore
di tale edizione a stampa sono interamente devoluti alla Fondazione
Telefono Azzurro.
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- Da quando la divisione
Ricerca
Sociale di ITAPI
è apparsa sulla rete, riceviamo continuamente (da parte
di molti professionisti, studiosi, studenti ecc) richieste di
approfondimenti teorici, consigli di ricerca, delucidazioni e
suggerimenti vari sul tema delle ricerche di marketing e d'opinione,
sulla psicologia dei consumi, sulla comunicazione ecc.
- Tuttavia: per svariate
ragioni (soprattutto perchè una risposta dettagliata richiede
davvero molto tempo), pur con tutta la buona volontà,
ci siamo resi conto che non riusciamo a fornire una risposta
scritta in tempi utili per chi ci pone le domande. E ce ne dispiace.
Nè ci sembra corretto scrivere a uno sì e a dieci
altri invece no (in base a quale criterio?).
- Abbiamo quindi deciso,
almeno per il momento, che risponderemo a voce. Se dunque avete
domande da porre direttamente, sul tipo di quelle che possono
essere esaudite in un colloquio di consulenza per una ricerca,
fatelo pure.
- Potete dunque interpellarci
per telefono (siamo abituati a rispondere). La cosa non dà
luogo a nessun tipo di impegno (in particolare: è ovviamente,
almeno secondo la nostra filosofia, un servizio gratuito alla
collettività).
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questo sito l'utente ha l'obbligo di leggere
attentamente le: Avvertenze e Termini d'uso per i visitatori
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- Felice Perussia, direttore del Programma di Ricerca, vi saluta
assieme a
- Renata Viano, Andrea
Boarino e tutto il gruppo
di lavoro che collabora allo sviluppo di ITAPI.
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e successivi by PsicoTecnica ® - Viale Cirene 3, 20135 Milano,
Italia
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- Grazie per esserci venuti
a trovare. Arrivederci a presto.
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